ACMESTRE: il focus sul Settore Giovanile. Dalla grande crescita alle ambizioni future. (Con intervista a Schiavon).

Ogni contadino lo sa bene: per avere buoni frutti si inizia dalla semina. Poi servono cure e tempo.

Era l’estate del 2017 quando arrivò la dolorosa ma inevitabile decisione dell’auto-declassamento: il Mestre, al termine di una stagione da protagonista fra i professionisti, è costretto a ripartire dall’Eccellenza per mancanza di un impianto adeguato, scaduti i termini per poter usufruire dello stadio di Portogruaro.

Un terremoto emozionale per i tifosi. Uno più silente, anche se altrettanto importante, per il suo settore giovanile. La perdita di pressoché tutte le categorie costrinse la Società a ripartire daccapo con le difficoltà organizzative che ciò comporta. Presto venne affidata la responsabilità del settore a Maurizio Schiavon, coadiuvato per l’Attività di Base da Roberto Rizzo. Il percorso era lungo e difficile, i ragazzi rimasti (comprensibilmente) pochi, nonostante il blasone facesse sempre la propria parte.

Ma grazie alla determinazione del Presidente Serena e dei suoi dirigenti, si ripartì.

Ora, quattro anni dopo, semina, cure e tempo, stanno finalmente dando i primi frutti. Succosi, importanti.

Il Mestre si presenta all’avvio della stagione agonistica a ranghi completi, sia per quanto riguarda le categorie importanti (Sperimentali, Regionali, Elite), sia per quanto riguarda le rose delle squadre, già al completo.

Ma il vero progresso si nota anche da altro, dai particolari. Un esempio fra tutti è stato l’allestimento della nuova categoria Under 18 (allenatore Claudio Moser), che affiancherà i pari età della Juniores Nazionali allenati da Eros Pesce. Una nuova categoria voluta quest’anno dalla Federazione che non tutti i club hanno avuto il tempo, i numeri e la qualità di allestire.

Ma anche tutte le altre squadre sono state allestite in breve tempo, partendo dagli Under 17 (ex Allievi 2°anno), con allenatore Jacopo Feltrin, l’Under 16 (ex Allievi 1° anno) allenati da Michele Marchiori, l’Under 15 (ex Giovanissimi) allenati da Enrico Risottino e l’Under 14 (ex Giovanissimi) allenati da Luca Michelti. Al gruppo tecnico si aggiungono anche Luca Fasan e Gianni Scantamburlo, preparatori dei portieri.

Frutti importanti, si diceva, come quelli che pochi giorni fa hanno portato tre giovani che si sono formati nella cantera arancionera, a spiccare il volo verso società professionistiche: Kevin Sufaj (’06) e Daniele Ciancamerla (’07) sono infatti approdati al Pordenone, mentre Matteo Arveda (’04) è andato alla Triestina. Un grande traguardo per loro ma anche per il Club, che ha dimostrato di essere tornato a pieno titolo un fondamentale punto di riferimento per tutto il territorio, anche fuori dai confini cittadini, capace com’è di formare, mettere in mostra e valorizzare gli elementi più dotati e meritevoli.

A loro si aggiungono i vari Caenazzo, Polesel, Gazzin, Pilotto, Bondi, che grazie anche all’interessamento diretto di mister Sottoriva, si stanno affacciando alla Prima Squadra, avendo così l’opportunità di giocare in una vetrina determinante per un giovane, come quella della serie D.

A tutto ciò si assomma una vera rifioritura dell’Attività di Base coordinata da Rizzo, ad oggi in fase di allestimento dei gruppi ma che meriterà più avanti un focus ad essa dedicata.

Insomma, presso gli impianti di Zelarino si respira ottimismo e determinazione a pieni polmoni. E il nuovo Segretario Generale Matteo Settimo, ha già aggiunto al suo carico di entusiasmo un carico di lavoro organizzativo importante.

Anche sul fronte delle strutture si prosegue con il rafforzamento della squadra di manutenzione, l’avvenuto rifacimento del fondo del campo principale e il previsto adeguamento degli altri due, con la richiesta all’Amministrazione di poter intervenire anche con impianti di irrigazione e di illuminazione.

Ma si sa, nulla accade per caso ed è grazie alla presenza della Società, del Presidente, dei vicepresidenti Gaiba e Martignon, oggi Mestre si può dire fiera del club che la rappresenta, tenendo sempre presente una consapevolezza che diventa quasi un mantra nelle parole di Maurizio Schiavon: “crescere sempre, non fermarsi mai!”.

Sentiamolo nell’intervista a cura della Comunicazione ACMestre.

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