POLICY TUTELA PRIVACY

A.C. MESTRE S.S.D. A R.L.
Via Baracca 13/a
30174 – Mestre (Ve)
INTRODUZIONE
Questa policy per la tutela dei minori redatta dall’Ac Mestre, si allinea a quella sviluppata dal
Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, in stretta collaborazione con la UEFA e con Terre des
hommes. La policy si basa su altri importanti documenti e progetti che avranno come finalità la
tutela dei minori. La policy ribadisce e rafforza l’impegno dell’Ac Mestre nel garantire che il calcio
sia uno sport sicuro, un’esperienza positiva e divertente per tutti i bambini e per tutti i ragazzi
coinvolti, indipendentemente dalla loro età, genere, orientamento sessuale, etnia e background
sociale, religione e livello di abilità o disabilità.
Questo impegno riflette la convinzione dell’Ac Mestre circa il ruolo che il calcio può svolgere nel
promuovere lo sviluppo, la salute e il benessere dei giovani, pur dovendo riconoscere la possibilità,
confermata da alcuni casi a livello globale, che proprio il calcio possa diventare il pretesto per
situazioni potenzialmente pericolose e dannose per i minori.
La continua attenzione per la tutela e la salvaguardia dei minori – e l’impegno per la riduzione dei
relativi rischi – dovrebbe essere insita in tutto ciò che viene proposto e sviluppato nell’ambito del
calcio giovanile: dal reclutamento dei collaboratori, alla scelta dei partner, allo svolgimento delle
sessioni di allenamento e delle partite.
Con l’introduzione di questa policy si è cercato di fornire uno strumento completo ed esaustivo, che
possa rispondere a tutte le esigenze. Data la complessità della tematica è però possibile che vi siano
delle casistiche non direttamente trattate nella policy che possono verificarsi nel corso
dell’organizzazione e dello svolgimento delle attività e degli eventi. In tali situazioni i valori e i
principi della policy dovrebbero ispirare e guidare le azioni e le decisioni assunte nell’interesse dei
minori.
DISPOSIZIONI GENERALI
Articolo 1 Ambito di applicazione
Questa policy è rivolta a tutti coloro che ricoprono un ruolo o sono coinvolti a
qualsiasi titolo nel percorso di crescita e formazione dei giovani calciatori e delle
giovani calciatrici dell’Ac Mestre.
Articolo 2 Finalità
Questo documento è stato elaborato e diffuso per definire linee guida e procedure
utili a coloro che lavorano con e per i minori nell’ambito dell’Ac Mestre.
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Partita I.V.A. 01254310269 C.F. 94002200262 – Matricola F.I.G.C. 935568 registro Coni 15114
Telefono 3807946894
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Settore giovanile mail: settoregiovanile@acmestre1929.it
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Articolo 3 Glossario
Abuso
Qualunque atto, che leda fisicamente o psicologicamente un minore, che procuri
direttamente o
indirettamente un danno o precluda le prospettive di un salutare e sicuro sviluppo
verso l’età adulta. Può consistere anche nell’uso improprio, eccessivo, illecito o
arbitrario di qualcosa o incapacità di agire nel modo corretto che si traducono in un
danno, o nel rischio di arrecare un danno, per un minore, tale da comprometterne
lo sviluppo. Sono da ritenersi inclusi nella definizione: l’abuso fisico,
emotivo/psicologico e sessuale, anche se perpetrati attraverso l’utilizzo di strumenti
digitali (online).
Bullismo
Comportamenti offensivi e/o aggressivi che un singolo individuo o più persone
mettono in atto, ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di una o più persone
con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sulla vittima. Comportamenti di
prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un soggetto che
determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura (ad es. insulti),
esclusione o isolamento, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni
fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima. Trattasi, in generale,
di comportamenti che provocano nella vittima disagio nei confronti di un gruppo più
o meno vasto, composto per lo più da coetanei.
Emotivo
Maltrattamento emotivo reiterato e tale da causare gravi e persistenti effetti sullo
sviluppo emotivo del bambino attraverso aggressioni e violenze verbali o pressioni
psicologiche. Può includere il tentativo di trasmettere e generare una sensazione di
inutilità, di non essere amati, di essere inadeguati o apprezzati soltanto in quanto
utili a soddisfare le esigenze di un soggetto terzo. Può influire anche sullo sviluppo
generando, nel corso delle età, frequenti status di paura o sensazione di costante
pericolo. L’abuso emotivo è elemento caratterizzante di tutti i tipi di abuso ma può
verificarsi anche indipendentemente da questi.
Negligenza
Trascurare in modo persistente e sistematico i bisogni fisici o psicologici del minore
e il loro adeguato soddisfacimento. Può avere conseguenze fisiche ed emotive
condizionando soprattutto lo sviluppo psicologico e cognitivo.
Fisico
Danno fisico inflitto ad un minore. Rientrano in questa casistica ma non la
esauriscono le azioni volte a: percuotere, colpire, scuotere, lanciare, scottare,
soffocare. Viene causato un danno fisico anche quando un genitore o un tutore
simulano dei sintomi relativi a problemi di salute, malattie o infortuni o
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deliberatamente li causano ai danni del minore di cui sono tenuti a prendersi.
Sessuale
Il coinvolgimento intenzionale e interpersonale di un minore in esperienze sessuali
forzate o comunque inappropriate dal punto di vista dello stadio di sviluppo. Tali
esperienze possono non comportare violenza esplicita o lesioni; possono avvenire
senza contatto fisico e/o essere vissute come osservatori. L’abuso sessuale
ricomprende tutti gli atti riguardanti attività sessuale con minorenni (con riferimento
alle soglie d’età previste dall’art. 609 codice penale), lo sfruttamento della
prostituzione, la pornografia minorile, la corruzione di minorenne, l’adescamento di
minori in internet. Una particolare tipologia di abuso sessuale è rappresentata dallo
sfruttamento sessuale, consistente nel comportamento di chi percepisce danaro od
altre utilità, da parte di singoli o di gruppi criminali organizzati.
Bambini/Ragazzi/
Ogni soggetto di età inferiore ai diciotto anni. Con questo termine ci si riferisce sia
al bambino che
all’adolescente, quindi la policy riguarda la tutela di tutti i minori, fino al compimento
dei 18 anni.
Delegato Per La Tutela Dei Minori
Persona incaricata e responsabile dell’implementazione e della corretta
applicazione della policy per la tutela dei minori e di tutte le regole e procedure ad
essa relative.
Danno
Azione o omissione che compromette la sicurezza e il benessere di un soggetto.
Operatore
Allenatore, dirigente, arbitro, assistente, collaboratore, medico, membro dello staff
o qualsiasi altra
persona responsabile di un evento o di un’attività dal punto di vista tecnico, medico
o amministrativo gestionale.
Protezione
Parte della tutela e della promozione del benessere. Si riferisce alle azioni
intraprese per tutelare particolari categorie di minori che soffrono o che potrebbero
soffrire un danno significativo.
Controlli parametro
Controlli e verifiche effettuati per lo screening e per le valutazioni dello status quo al
fine dell’implementazione della policy.
Salvaguardia/tutela
Complesso di regole di comportamento volte a garantire che il calcio e le relative
attività siano svolte in un ambiente sicuro e positivo in modo tale che possano
sempre rappresentare un’esperienza piacevole per tutti i bambini e per tutti i
ragazzi che devono essere messi al sicuro da potenziali danni, maltrattamenti o
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abusi.
GOAL 1
1.1 Responsabilità
1.1.1. La tutela dei minori è responsabilità di tutti. L’oggetto dalla presente Policy mira
a promuovere, nell’interesse superiore dei minori, la creazione di un ambiente che
supporti, tuteli e protegga i minori.
1.1.2. Tutti coloro i quali sono impegnati, a qualunque livello, titolo e con qualsiasi
mansione nell’Ac Mestre devono riconoscere ed essere consapevoli dei loro doveri
nell’ambito della tutela dei minori e devono agire in modo da promuovere
attivamente il benessere dei bambini e dei ragazzi e le loro specifiche necessità. È
responsabilità di tutti adottare azioni e misure appropriate e mirate per
implementare questa policy.
1.2 Definizione di “tutela dei minori”
1.2.1 Ai fini della policy la “tutela dei minori” è definita come il complesso di regole di
comportamento volte a garantire che il calcio sia un’esperienza sicura, positiva e
divertente per tutti i bambini e per tutti i ragazzi e che i minori siano posti al sicuro
da eventuali pericoli o abusi quando sono coinvolti, a qualsiasi titolo, nel gioco del
calcio e nelle attività dell’Ac Mestre.
1.2.2 La tutela dei minori prevede azioni di sensibilizzazione, di prevenzione per
ridurre le possibilità di pericolo o danno, di segnalazione nonché di risposta per
assicurare un intervento efficace in reazione ad ogni segnalazione di abuso,
supportando, tutelando e proteggendo il minore coinvolto. Ciò riflette la necessità di
promuovere gli interessi dei minori e rispettare sia le norme internazionali sia la
legislazione nazionale, in particolare per quanto riguarda la potenziale violazione
delle norme in materia di diritto penale.
1.3 Cosa si intende per ‘danno’ e ‘abuso’?
1.3.1 Tutti i soggetti menzionati al punto 1.1.2 devono essere consapevoli del fatto
che gli abusi, danni e le questioni relative alla tutela dei minori sono difficilmente
suscettibili di una classificazione univoca. Nella maggior parte dei casi si assiste ad
una sovrapposizione e compresenza di più tipologie di abuso o danno arrecato.
1.3.2 Il danno può verificarsi in modalità differenti e comporta genericamente la
compromissione della sicurezza e del benessere del bambino. Tale circostanza può
essere la conseguenza di un abuso
consapevole da parte di un soggetto, ma può anche essere dettata da una
formazione carente e
fallace che rende tale soggetto privo delle conoscenze e delle competenze
necessarie ad adempiere alle sue responsabilità.
1.3.3 Per abuso si intende qualunque atto che leda fisicamente o psicologicamente un
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minore, che procuri direttamente o indirettamente un danno o precluda le
prospettive di un salutare e sicuro sviluppo verso l’età adulta.
1.3.4 I minori possono subire abusi o maltrattamenti da parte di soggetti noti, in
ambiente domestico o presso istituzioni o associazioni. In alternativa, gli abusi e i
maltrattamenti possono essere perpetrati da soggetti estranei (es. via web). Gli
abusi e i maltrattamenti possono essere compiuti da un soggetto adulto ovvero da
minori.
1.3.5 L’abuso può assumere varie forme: fisico, emotivo/psicologico, sessuale può
avere la forma dell’incuria o della negligenza, della violenza in base a quanto
segnalato in apertura.
1.3.6 Anche se i problemi relativi alla tutela dei minori coinvolgono generalmente
soggetti adulti, i minorenni possono a loro volta rendersi protagonisti di atti di abuso
o maltrattamento. Ciò si verifica normalmente quando il minore è in una posizione
di potere o influenza (ad esempio perché
di età maggiore o investito di particolare autorità – ad esempio perché capitano
della squadra).
Questo fenomeno è spesso rubricato come bullismo.
1.4 Rischi particolari nella tutela dei minori nel calcio
1.4.1 Esistono diverse situazioni molto specifiche in cui possono verificarsi danni o
abusi nel calcio.
1.4.2 LESIONI FISICHE: ogni sport comporta un rischio di lesioni fisiche e infortuni e il
calcio non fa eccezione. Tuttavia, l’eccessivo desiderio di raggiungere il successo e
ottenere una vittoria può
comportare una pressione nei confronti dei bambini e dei ragazzi che vengono
spinti oltre ciò che
sarebbe appropriato e ragionevolmente esigibile, tenuto conto dell’età e dell’abilità.
Questo può
determinare l’insorgere o l’aggravarsi di infortuni o patologie.
1.4.3 PRESSIONI SULLA PRESTAZIONE: la vittoria è una parte importante del calcio.
Tuttavia, sottoporre i calciatori e le calciatrici ad una pressione eccessiva,
nell’intento di raggiungere il successo o di mettersi in mostra, può essere dannoso
da un punto di vista psicologico, emotivo e fisico.
1.4.4 CURA DELLA PERSONA: spogliatoi, docce e situazioni che implicano uno stretto
contatto fisico (ad es. fisioterapia e trattamenti medici) possono offrire opportunità di
bullismo, di scattare fotografie o effettuare riprese non appropriate e autorizzate o
possono in qualche modo favorire un abuso, soprattutto sessuale.
1.4.5 TRASFERTE, VIAGGI E PERNOTTI: I viaggi e le trasferte che prevedono il
pernotto presentano numerosi rischi potenziali, tra cui supervisione inadeguata,
allontanamento dei minori, accesso all’alcool o a inadeguati contenuti reperibili in tv
o sul web, problemi relativi all’uso dei social media e possibilità che si verifichi un
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abuso, con particolare riferimento all’abuso sessuale.
1.4.6 OPERATORI E RAPPORTI PERSONALI: le relazioni che all’interno di un gruppo
squadra vengono a crearsi con l’allenatore o con altri operatori (come ad es.
dirigenti, fisioterapisti e medici) sono un aspetto importante e positivo del calcio.
Molti bambini e ragazzi sviluppano relazioni strette e di profonda fiducia con i loro
allenatori che hanno spesso un ruolo significativo nella vita dei giovani atleti,
soprattutto se questi ultimi non hanno relazioni sane e positive con altri adulti.
Tuttavia, mentre molti allenatori costruiscono a loro volta relazioni positive
nell’interesse dei minori loro affidati, possono riscontrarsi dei casi in cui l’autorità di tali
soggetti e la fiducia in loro riposta possono diventare potenzialmente dannosi per i
bambini e per i ragazzi e divenire fonte di abuso.
1.5 Principi chiave alla base della policy
1.5.1 Il calcio deve essere un’esperienza sicura, positiva e divertente per tutti i
calciatori e per tutte le calciatrici.
1.5.2 Tutti i calciatori e tutte le calciatrici hanno pari diritto alla tutela, alla protezione,
alla promozione del loro benessere e alla partecipazione alle attività,
indipendentemente dalla loro età, sesso, orientamento sessuale, etnia o background
sociale, religione e livello di abilità o disabilità.
1.5.3 Tutte le azioni poste in essere nell’ambito della tutela dei minori devono
perseguire il migliore interesse per i bambini e i ragazzi.
1.5.4 Tutti hanno la responsabilità della tutela e della protezione dei minori. Anche i
minori stessi possono giocare un ruolo importante, fornendo un contributo attivo per
la loro tutela e quella degli altri bambini e ragazzi, sebbene la responsabilità ultima
resti in capo agli adulti.
1.5.5 Le misure di tutela devono essere inclusive e non discriminatorie, considerando
che alcuni bambini (come ad esempio quelli con disabilità) possono essere
maggiormente a rischio di abuso.
1.5.6 Trasparenza e apertura sono essenziali per quanto riguarda la tutela dei minori.
Abusi e danni possono verificarsi più frequentemente quando il personale, i
volontari, gli operatori sportivi, i bambini, i ragazzi e le famiglie non sono
sufficientemente preparati e informati.
1.5.7 Il tema della tutela e della protezione dei minori deve essere affrontato con
serietà e professionalità. Se necessario, devono essere poste in essere misure di
tutela che arrivino fino al rinvio della gestione della casistica alle forze dell’ordine e
alle agenzie/associazioni di protezione dei minori.
1.5.8 La tutela dei minori è una responsabilità comune che deve essere affrontata in
sinergia con tutti i soggetti potenzialmente coinvolti, comprese organizzazioni,
agenzie, associazioni, enti governativi.
1.5.9 È necessario mantenere la riservatezza dei dati personali delle persone
coinvolte (compreso il nome della persona che segnala l’abuso, il minore vittima
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dell’abuso e il presunto autore dell’abuso). Tali informazioni, posto il rispetto delle
vigenti normative in materia in tutte le azioni intraprese, non devono essere
divulgate, a meno che ciò non sia necessario per la trasmissione
di indicazioni che abbiano come scopo quello di garantire la tutela del minore (ad
es. laddove si configuri un’ipotesi di reato).
1.5.10 Tutte le azioni intraprese devono muoversi in un contesto di legalità e
rispettare tutte le normative.
GOAL 2
2.1 Adozione della policy
2.1.1 Il Settore Giovanile e Scolastico, come settore preposto all’organizzazione delle attività
dedicate a bambini e ragazzi e quindi come soggetto che deve occuparsi anche della loro tutela, ha
adottato una policy congiuntamente ad altri strumenti quali linee guida e codici di condotta.
2.1.2 Si impegnano ad adottare e rispettare la policy tutte le Società affiliate a FIGC
che operano nell’ambito dell’attività giovanile, i relativi tesserati, i collaboratori
FIGC-SGS e tutti coloro i quali vengano impiegati a qualsiasi titolo e in qualsiasi
ruolo nelle attività direttamente o indirettamente organizzate dal Settore Giovanile e
Scolastico.
2.1.3 Le società affiliate sono incoraggiate ad implementare tutti gli strumenti messi a
disposizione,adattando procedure e contenuti alle diverse realtà territoriali.
2.2 Identificazione dei Delegato per la tutela dei minori1
2.2.1 L’Ac Mestre designa il Delegato per la tutela dei minori nella persona del
sig. Pietro Vultaggio che fungerà da raccordo con la struttura regionale e
nazionale e che rappresenterà un primo
punto di raccolta e analisi di segnalazioni e problematiche.
2.2.3 Il ruolo del Delegato è quello di acquisire le segnalazioni e fornire il primo
supporto circa la risposta e l’iter da seguire nel rispetto delle procedure stabilite,
nonché quello di vigilare sulla corretta applicazione della policy e degli altri
strumenti.
2.3 Iter di selezione degli operatori sportivi
2.3.1 Verranno introdotte procedure di selezione degli operatori dell’Ac Mestre più
sicure per garantire che i candidati siano idonei ad operare nell’ambito dell’attività
giovanile e a diretto contatto con minori.
2.3.2 Le procedure di selezione prevederanno l’acquisizione di autocertificazioni,
nonché verifiche pre e post inserimento.
2.3.3 Per impedire a soggetti non idonei di lavorare con bambini e ragazzi, nessun
operatore sportivo sarà impegnato nelle attività prima che vengano portate a
termine tutte le verifiche necessarie e prima che venga acquisita tutta la
documentazione richiesta.
2.3.4 La documentazione relativa all’iter di selezione deve essere debitamente
conservata in modo tale che sia possibile consultare tutti i dati dei profili selezionati
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ma anche i dati relativi alla selezione stessa. Queste informazioni devono essere archiviate e
conservate nel rispetto della vigente normativa in tema di privacy e tutela dei dati
personali.
2.4 Supervisione e impiego degli operatori sportivi nelle attività
2.4.1 In caso di assistenza sanitaria (ad es. visita medica, assistenza post infortunio,
trattamento fisioterapico) i minori hanno diritto alla presenza di un coetaneo o di un
adulto da loro designato che affianchi il medico o l’operatore sanitario che sta
somministrando l’assistenza o il trattamento.
2.4.2 I bambini e i ragazzi non dovrebbero ricevere cure personali (es assistenza
durante la doccia) da parte degli operatori sportivi. Se non sono in grado di portare
a termine autonomamente tali attività deve essere sempre un genitore, il tutore o
altro soggetto da questi autorizzato, possibilmente dello stesso sesso, a farsi carico
dell’assistenza.
2.4.3 Spogliatoi, docce, ecc. devono essere sorvegliati, così come l’accesso ai relativi
locali, in modo tale da garantire la privacy dei minori. Solo gli adulti responsabili
della supervisione dei minori devono avere accesso all’area spogliatoi. Le
procedure e le modalità per l’accesso a tali aree devono essere definite e
condivise.
2.4.4 In caso di attività che prevedano il pernotto (ad es. nel corso di trasferte), non
deve mai essere prevista le possibilità che a un minore venga assegnata una
camera in condivisione con un operatore sportivo (salve particolari e comprovate
esigenze e nulla osta da parte di genitori o tutori) a meno che non vi sia un legame
di parentela tra il minore e l’adulto.
2.4.5 Devono essere stabilite delle chiare procedure da applicare in caso di
irreperibilità, allontanamento o scomparsa di un minore e qualora un genitore o un
tutore non si faccia carico di prelevare il minore al termine di un’attività e lo stesso
sia irrintracciabile o impossibilitato.
2.4.6 Qualora per prendere parte alle attività il minore viaggi non accompagnato o
con altro soggetto diverso dal genitore/tutore deve essere prevista l’acquisizione di
un’autorizzazione sottoscritta dal genitore o dal tutore che autorizzi il viaggio o la
presa in carico del minore.
2.5 Visitatori e spettatori
2.5.1 L’Ac Mestre si impegna, nel corso di attività e competizioni che prevedano il
libero accesso alla struttura sede dell’evento, a condividere con i visitatori e gli
spettatori i principi della policy della quale devono essere accettate le condizioni.
2.5.2 Ai visitatori e agli spettatori (compresi eventuali giornalisti/addetti stampa o
comunicazione) non è mai consentito rimanere da soli con bambini e ragazzi ed è
sempre necessaria la presenza di un supervisore, salvo l’adulto coinvolto non sia un
parente del minore.
2.5.3 La sicurezza e il benessere dei bambini non devono essere compromessi nei
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rapporti con soggetti esterni come visitatori o spettatori. Informazioni private come
contatti o indirizzi dei minori non devono essere forniti a tali soggetti.
2.6 Materiale video/fotografico e sicurezza online
2.6.1 In caso di detenzione e/o acquisizione di materiale fotografico o video che
ritragga un minore èsempre necessario acquisire la relativa liberatoria sottoscritta
dai genitori o dai tutori al fine di poter conservare e/o utilizzare tale materiale
prodotto.
2.6.2 Immagini che risultino essere offensive o che potrebbero determinare una
situazione di imbarazzo o di sfruttamento (es immagini in cui il minore non è
completamente vestito) non devono mai essere acquisite o divulgate o condivise. In ogni
caso, il minore che abbia compiuto 14 anni che si senta offeso dalla pubblicazione di
materiale riferito alla sua persona ovvero i genitori o i tutori o i legali rappresentanti
possono inoltrare una richiesta di oscuramento, rimozione o blocco di qualsiasi dato
personale del minore diffuso in rete al responsabile della pubblicazione e/o
condivisione. In caso di perdurante inerzia, è fatta salva la facoltà di avviare la
procedura di segnalazione.
2.6.3 Deve essere effettuata una valutazione del rischio circa l’influenza dell’uso delle
tecnologie e dei media sulla tutela e sulla sicurezza dei minori al fine di adottare le
misure necessarie per la riduzione di eventuali rischi.
2.6.4 Qualora dovessero essere ricevuti via web materiali offensivi o messaggi
inappropriati non richiesti, il Delegato per la tutela dei minori di riferimento deve
segnalare l’accaduto per permettere l’eventuale risoluzione da parte degli esperti.
2.7 Collaborazioni, partnership, sponsorizzazioni
2.7.1 Deve essere posta grande attenzione alla tutela dei minori in tutte le relazioni
che vengono instaurate per l’organizzazione e lo svolgimento delle attività, siano
esse con associazioni, agenzie o aziende. Negli accordi stipulati devono essere
inclusi riferimenti specifici alla tutela dei minori e alla relativa policy.
2.7.2 Qualora dovessero sorgere dei dubbi circa l’affidabilità di soggetti terzi
coinvolti nell’attività per quanto riguarda la tutela dei minori, dovranno essere
adottate tutte le misure necessarie ad accertare e risolvere eventuali problematiche
anche di concerto con tali soggetti.
2.8 Codice di condotta
2.8.1 Per tutte le attività dell’Ac Mestre che coinvolgono minori verranno adottati dei
chiari Codici di Condotta che indichino i comportamenti da tenere e le procedure
da seguire per la tutela dei minori in tutte le situazioni e gli ambiti afferenti il gioco
del calcio.
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2.8.2 Tutti i soggetti impegnati a qualsiasi titolo e in qualsiasi ruolo nell’Ac Mestre
dovranno prendere visione e sottoscrivere i codici di condotta.
2.8.3 Tutte le violazioni dei codici di condotta dovranno essere tempestivamente
segnalate al Delegato della tutela dei minori.
2.8.4. In caso di violazioni è opportuno prendere in considerazione la sospensione
delle attività del trasgressore sino all’accertamento dei fatti.
GOAL 3
3.1 Sensibilizzazione e formazione
3.1.1 Tutti coloro i quali sono impegnati nell’Ac Mestre ragazzi devono essere
informati circa i contenuti della policy e messi nelle condizioni di riconoscere e
segnalare situazioni di violazione dei codici di condotta o di abuso.
3.1.2 SGS realizzerà e renderà fruibili contenuti formativi dedicati alla tutela dei
minori (sia online che offline) a sostegno degli operatori sportivi e delle Società
affiliate.
3.1.3 Particolare attenzione verrà riservata alle azioni da intraprendere per
aumentare la consapevolezza dei bambini e dei ragazzi circa le tematiche trattate
nella policy e sui modi in cui si può contribuire a rendere sicura la pratica sportiva e
il gioco del calcio.
3.2.1 La valutazione dei rischi è uno strumento importante per qualsiasi processo di
tutela dei minori. L’importanza di tale strumento risiede nella sua capacità di porre
le basi per tutte le azioni preventive volte ad assicurare che le attività possano
svolgersi in sicurezza, identificando e minimizzando, attraverso azioni mirate, i
possibili rischi e le possibili problematiche circa la tutela
dei minori.
3.2.2 Qualora, a seguito della valutazione dei rischi, dovesse giungersi alla
conclusione che non è possibile fornire sufficienti garanzie circa l’attività o l’evento
e qualora risulti difficile porre in essere attività preventive adeguate, l’attività o
l’evento dovrà essere rinviato, rimodulato o annullato.
3.2.3 Contatti di emergenza e le schede mediche dei calciatori e delle calciatrici
devono essere raccolti prima che questi prendano parte alle attività. Tali
informazioni devono essere rese disponibili a tutti coloro i quali sono incaricati della
tutela dei minori in occasione di attività ed eventi qualora queste informazioni siano
necessarie per la prevenzione dei rischi o per la gestione di eventuali emergenze o
problematiche.
3.2.4 Le misure predisposte per la gestione dei rischi devono essere costantemente
aggiornate, sia durante che al termine delle attività o degli eventi in modo tale che
azioni intraprese e soluzioni individuate possano essere rese disponibili per attività
o eventi futuri.
Sede Legale: 30174 Mestre Venezia in via Baracca 13/a
Partita I.V.A. 01254310269 C.F. 94002200262 – Matricola F.I.G.C. 935568 registro Coni 15114
Telefono 3807946894
Web Site : www.acmestre1929.it Email segreteria@acmestre1929.it
Settore giovanile mail: settoregiovanile@acmestre1929.it
A.C. MESTRE S.S.D. A R.L.
Via Baracca 13/a
30174 – Mestre (Ve)
3.3 Creare un canale sicuro per le segnalazioni
3.3.1 È necessario stabilire e comunicare una procedura chiara ed accessibile per le
segnalazioni di situazioni di violazione dei codici di condotta o di pericolo o abuso
da parte di tutti i soggetti coinvolti siano essi vittime, testimoni o soggetti venuti a
conoscenza dei fatti.
3.3.2 Uno schema che illustri l’iter di gestione delle segnalazioni deve essere noto a
tutti i soggetti interessati. Il punto di riferimento per tutti i processi è sempre
individuato nella figura del delegato per la tutela dei minori sia esso locale o
nazionale.
3.3.4 La piattaforma realizzata da FIGC consentirà di effettuare delle segnalazioni
circa violazioni dei codici di condotta, maltrattamenti o abusi, anche in forma
anonima. Le segnalazioni potranno
essere effettuate direttamente a SGS.
3.3.5 SGS garantisce la totale riservatezza del processo e dei documenti ai quali
dovesse avere accesso nel corso dell’espletamento delle procedure richieste.
3.3.6 Se i fatti portati a conoscenza attraverso le segnalazioni non vengono
comprovati non è possibile intraprendere azioni sanzionatorie nei confronti del
soggetto che ha effettuato la segnalazione rivelatasi infondata a meno non si
configuri un comportamento in altro modo dannoso da parte di tale soggetto.
3.3.7 Tutti i documenti o gli atti acquisiti a seguito o contestualmente alla segnalazione
devono essere conservati secondo la vigente normativa in materia e trattati con la
massima discrezione da parte dei delegati incaricati. [Vedi Sezione Strumenti]
3.3.8 Tutte le segnalazioni devono essere prese in carico. È altresì necessario fornire
adeguata risposta a tutti gli esposti secondo quanto stabilito nella policy [cfr. anche
obiettivo.
GOAL 4
4.1 Creazione di link con altri soggetti nella tutela dei minori
4.1.1 Sarà importante intraprendere dei proficui rapporti di collaborazione con le forze
dell’ordine, le agenzie e le associazioni che si occupano di tutela dei minori al fine
di facilitare eventuali rinvii di casi dubbi e per poter beneficiare di consulenza e
supporto laddove tali interventi si rendessero
necessari.
4.1.2 I contatti locali dovrebbero essere preventivamente individuati al fine di
facilitare le procedure di rinvio di eventuali casi che necessitino di una gestione da
parte di autorità/agenzie.
4.1.3 I delegati per la tutela dei minori sono tenuti a proseguire la loro formazione
partecipando ad incontri o corsi impartiti da altri enti, associazioni, agenzie,
organizzazioni al fine di approfondire le conoscenze in materia.
Sede Legale: 30174 Mestre Venezia in via Baracca 13/a
Partita I.V.A. 01254310269 C.F. 94002200262 – Matricola F.I.G.C. 935568 registro Coni 15114
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4.2 Segnalazioni e misure di follow-up
4.2.1 Tutte le segnalazioni, le indagini e la gestione delle problematiche relative alla
tutela dei minori devono rispettare le norme adottate da SGS nonché la vigente
normativa in materia. Qualora venga presa in considerazione la possibilità di
indirizzare il minore verso un soggetto esterno al fine di
ottenere tutela e protezione, il quadro normativo e i prioritari interessi del minore
devono sempre essere presi in considerazione.
4.2.2 Pertanto, possono essere coinvolte nell’iter di segnalazione e di supporto al
minore soggetti quali medici o psicologi il cui intervento deve essere comunque
registrato.
4.2.3 I rinvii alle autorità locali per la protezione dei minori e alle forze dell’ordine
devono essere
presentati secondo le modalità e nelle forme previste dalla normativa vigente.
GOAL 5
5.1 Almeno una volta all’anno l’A.c Mestre effettuerà una valutazione della policy e
dei codici di condotta.
5.2 Sulla base di tale valutazione, dovrebbe essere sviluppato un piano d’azione
annuale per colmare eventuali lacune nell’attuazione della policy, ridurre i rischi e
risolvere le problematiche riscontrate.
5.3 La presente policy per la tutela dei minori è un documento “vivo” e sarà
riesaminato ed eventualmente aggiornato periodicamente.
GOAL 6
6.1. Viene istituita a titolo sperimentale, per l’attività di base, la Consulta dei
Genitori, che avrà lo scopo di raccogliere suggerimenti di carattere generale e di
interesse comune, anche ai fini della tutela dei minori, da parte dei genitori e
proporli al Delegato per la Tutela dei Minori od al Responsabile della Scuola Calcio
Dott. Roberto Rizzo.
6.2. La Consulta dei Genitori ha unicamente lo scopo di cui al punto 6.1. ed esula da
quelle che sono le prerogative specifiche del Delegato per la Tutela dei Minori.
DISPOSIZIONI FINALI
Questa policy viene introdotta da A.c, Mestre in data 01/04/2021 ed entra in vigore
lo stesso giorno, con aggiornamento al 15/10/2023. L’Ac Mestre potrà adottare linee
guida o altri documenti ritenuti necessari per l’attuazione della presente policy.