Finale Mestre – Pomezia: tutte le info. O forse no.

Domenica 9 giugno (inizio ore 15.30) è il grande giorno, quello che vale gli sforzi e le speranze di un’intera stagione. Una stagione nata – inutile negarlo – un po’ in sordina per la delusione di essere costretti a ripartire due categorie più in basso, con una squadra rinnovata in 23 dai 24 elementi e un sentimento popolare contrastante, combattuto com’era fra una comprensibile delusione e un’intramontabile passione per questi colori.

Ma la nostra gente, lo zoccolo duro, non ha mai mollato e ha sofferto con noi. Tutti ci siamo rimboccati le maniche, dal presidente Serena al più piccolo dei nostri tifosi, passando dalla sfida raccolta con entusiasmo da mister Zecchin, dall’esempio dato da mister Galante e del suo legame a questa maglia, dal rinnovato entusiasmo di tutti i collaboratori. Dai nostri ragazzi: una squadra nuova fatta di giocatori con un’esperienza importante e molti giovani, ma tutti con la medesima voglia di sacrificarsi e lottare per il gruppo. Mai una polemica, una parola fuori posto. Giocatori che pian piano hanno capito cosa significa indossare la maglia dell’Associazione Calcio Mestre. Una maglia che a prescindere dalle presenze allo stadio, anche a prescindere dalla sua storia, vale di più, più del normale. Perché è motivo di orgoglio e di riscatto per molta gente, allo stadio come nella vita. Sia per coloro che anche quest’anno l’hanno seguita in casa come in trasferta, sia per quelli che non se la sono sentita. I 600 mestrini presenti allo stadio di Bassano del Grappa per una finale, ma pur sempre di Eccellenza, lo hanno dimostrato. Questa maglia vale qualcosa in più, qualcosa che travalica lo sport, che ha fatto sempre versare lacrime, che fossero di dispiacere o di gioia.

I nostri ragazzi lo hanno imparato, lo stanno imparando. Sanno di essere i rappresentanti di una comunità e stanno rispondendo nel migliore dei modi, lottando su ogni palla fino al novantesimo e oltre.

Un finale di stagione in crescendo che sta riavvicinando anche i più scettici, i più delusi. Mestre in occasioni come queste ha sempre risposto presente! Fin dagli anni del “Piccolo Torino”, quando la Mestrina conquistò la promozione in B e il suo pubblico era considerato uno dei più caldi e appassionati d’Italia.

Domenica si celebrerà un altro capitolo della nostra piccola-grande storia, uno di quelli che – volenti o nolenti – resterà negli scritti e nelle memorie. Comunque vada sarà una giornata da raccontare, una di quelle partite di cui tutti si ricordano, come Trieste, Reggio Emilia o Vigasio, solo per citare esempi recenti.

E allora il Mestre chiama a raccolta la propria gente. Consapevole che in occasione di una partita così dura e difficile, l’uomo in più, quello che ha mille facce ma un’unica passione, può risultare davvero fondamentale. Perché a Mestre – da tradizione ultracentenaria – la storia l’abbiamo sempre scritta insieme. Piccola o grande che fosse.

E così, un articolo nato per dare informazioni utili per l’accesso allo stadio si è trasformato spontaneamente e in corso d’opera, in ciò che avete letto, sicuri che ne perdonerete l’autore se rimanderà a domani la diffusione delle stesse.

Solo chi veglia nel buio della notte avrà il privilegio di vedere l’alba.

Tutti insieme, FORZA MESTRE!

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