Mestre Day, città in festa e tre punti d’oro.

Il rischio c’era tutto. Che l’evento potesse far perdere di vista la cosa più importante, che fino a prova contraria rimane sempre quella: la classifica.

Tre punti in palio, tre punti conquistati pure stavolta, nonostante a Mestre si sia presentato un Altovicentino più agguerrito che mai, tanto da domandarsi quali possano essere gli strani motivi per cui la squadra di Valdagno ristagni in bassa classifica. Una squadra senza tanti fronzoli ma con un potenziale d’attacco da vertici di categoria. Detto questo, non fraintendiamo, il Mestre ha meritato la vittoria, ma quel che è certo è che non si è guadagnato la tranquillità e tanto meno l’ha fatta guadagnare ai suoi tifosi, almeno fino al 96′ minuto, quando l’urlo liberatorio dei 2000 del Baracca si è levato al cielo.

Se la cronaca dell’incontro avrete già avuto modo di leggerla sui giornali, che si sappia che il Mestre è andato in vantaggio subito, al secondo minuto con una punizione capolavoro di Marco Beccaro, che poi raddoppierà al 40′ su rigore. Mentre il gol vicentino è arrivato al 15′ del secondo tempo, realizzatore Gyimah, entrato da soli 3 minuti. Ma la squadra di Zironelli legittima la vittoria con più occasioni da gol, specie nel secondo tempo, e con un’intervento dubbio in area su Casarotto, non fischiato dall’arbitro.

A proposito del centrocampista mestrino DOC, la sua è stata una grande prestazione, anche di sacrificio, ed è mancato poco perché potesse coronarla con un gol. Impossibile non citare anche Fabbri, protagonista di una prova straordinaria, così come Beccaro, la cui doppietta è il giusto coronamento di una gara vissuta da protagonista, il sempre più monumentale Matteo Gritti, Capitan Pettarin, Massimo Bussi, Gagno, Bonetto, anch’egli vicino al gol, Pinton, Politti, come i subentrati Kabine, Veronese e Zecchin. Sottovia? Zorro ieri aveva proprio una voglia matta, ma ha trovato la scritta “ritenta, sarai più fortunato”. E guardate, scommetteteci pure cifre importanti sul fatto che ritenterà già da domenica prossima e fino alla fine dei giochi. E se la fortuna aiuta gli audaci…, possiamo dormire sonni tranquilli.

Il contorno? La festa, il pubblico, i nostri campioni del passato, i ricordi, la curva, la commozione, il Baracca?

No, queste sono cose che vanno raccontate a freddo e ancora questo cuore è troppo caldo. E’ stato splendido, che vi basti.

Foto di Michela Vitella

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