Mestre – Ital Lenti Belluno 2-1: il Mestre dei record allunga ancora sulla Triestina.

E stata dura, è stata difficile. La più difficile. Ma questo Mestre ha dimostrato anche di saper soffrire e stringere i denti. Perché quel po’ di fortuna (a compensare la sfortuna di altre occasioni) aiuta chi è audace.

Del resto lo aveva previsto anche Mes3Sport Magazine in distribuzione ieri allo stadio, titolando appunto “Only the Brave”. Perché quando si ci si trova davanti ad una partita difficile anche mentalmente come quella di ieri, si deve tirar fuori tutto il carattere a disposizione per sopperire alle avversità. Roba per gente coraggiosa, insomma.

Scende in campo l’ennesimo Mestre inedito; mister Zieronelli decide di lasciare in panchina – fra gli altri – il portiere Rossetto, Bonetto, Pettarin, Bussi e Zecchin. Indisponibili invece Veronese e Pinton infortunati. Esordio quindi dal primo minuto del giovane talento Giulio Montemezzo, dietro le due punte Sottovia e Kabine, mentre Capitan Beccaro è leggermente più arretrato a dettare (magistralmente) i tempi dell’attacco Orange.

Tutto ha inizio e si parte alla grande: Beccaro trova Kabine a centro area, il quale spalle alla porta appoggia per Boscolo, ma la bordata del centrocampista esce anche grazie ad una deviazione della difesa avversaria. Dal corner la palla arriva a Casarotto che imbecca ancora Kabine, bravissimo ad eludere l’intervento del portiere gialloblu e a concludere in rete. Siamo già sull’uno a zero: sono passati solo tre minuti e la gara sembra già in discesa.

Ma la reazione bellunese arriva prestissimo e al 7’ da un’azione di calcio d’angolo, Masoch si ritrova libero e defilato in piena area arancionera e di testa incrocia sul secondo palo. E’ l’ 1 a 1.

Ora il Belluno la butta sul piano fisico e sono innumerevoli gli interventi – spesso fin troppo tollerati dall’arbitro – che lasciano a terra gli uomini di Zironelli.

Al quarto d’ora è ancora Casarotto che imbecca Kabine a centro area, ma il giovanissimo portiere bellunese fa il miracolo, respingendo d’istinto il tiro ravvicinato.

Numero di Sottovia (come direbbe Piccinini) al 26’, quando l’attaccante mestrino si beve con un tunnel Duravia e spedisce il suo pericoloso rasoterra di poco a lato.

Passa un minuto ed è Beccaro che salta di netto il suo marcatore ed entrato in area, viene atterrato. L’arbitro è a pochi metri e sancisce il rigore. Lo stesso Beccaro piazza la palla alla sinistra di Borghetto e riporta in avanti il Mestre. E’ la sua ottava marcatura in questo campionato.

Sul finire del tempo, grande intervento sul fronte opposto di Pusca, che uscendo di piede, sventa una pericolosa incursione di Mosca.

Nel secondo tempo un orgoglioso Belluno prende coraggio e si propone in avanti. Grande occasione al 52’ ma Papo Boscolo è bravissimo a sventare a mezzo metro dalla linea di porta. All’82’ è Corbanese che mette i brividi ai 1400 di Mogliano, ma spreca mandando al lato.

La partita scorre via con qualche apprensione di troppo, ma alla fine gli arancioneri si portano a casa la nona vittoria consecutiva. In contemporanea finisce anche ad Abano, dove i padroni di casa costringono la Triestina alla prima sconfitta stagionale. Ora è ufficiale, il Mestre arriverà al Nereo Rocco con 6 punti di vantaggio sugli alabardati e la festa sugli spalti e in campo si scatena secondo il consueto copione, con squadra e pubblico che partecipano ai cori lanciati da Capitan Beccaro. Una consuetudine unica in Italia, solo una delle tante del Mestre di quest’anno, che si affianca magistralmente a tutti gli altri record che domenica dopo domenica stanno andando in frantumi.

Domenica prossima a Trieste sarà durissima. Si respirerà un’aria da categoria superiore, contro una squadra anch’essa probabilmente da categoria superiore. Ma sarà la giusta e meritata atmosfera per un gruppo di ragazzi, un allenatore e una Società che stanno dimostrando giorno dopo giorno di poter meritare, e non solo per due partite all’anno.

 

Nella foto di Emil Padovan, Beccaro, Sottovia e Presello festeggiano sotto la curva.

 

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