Il Mestre batte il Legnago e resta da solo a un punto dalla vetta.

Ritorno a Mogliano, vittoria, tre punti, secondo posto solitario (mancato di un soffio il contro-sorpasso alla Triestina che vince allo scadere), ma tutto questo non basta per vedere uno Zironelli pienamente soddisfatto a fine gara.

Davanti ai quasi 700 spettatori del Panisi, il Mestre del primo tempo infatti, non dimostra di essere la squadra che abbiamo imparato a conoscere.

Tutto cambia dal momento che gli Orange riescono a sbloccare il risultato, in questo caso (come già molti altri), con Dario Sottovia, al primo minuto del secondo tempo. Cinque gol in cinque partite per il furetto dell’attacco mestrino.

Nel primo tempo però, il Mestre ha fatto fatica a decollare.

Si scende in campo senza Gritti, squalificato e Zecchin, che proprio all’ultimo ha accusato un piccolo risentimento muscolare.

La prima azione pericolosa è degli ospiti: un appoggio troppo morbido della retroguardia arancionera, innesca l’incursione di Formuso, ma Rossetto è bravissimo a sventare il tiro dell’attaccante veronese.

Al 20′ Presello viene imbeccato da Boscolo in piena area, ma l’arbitro fischia un fallo contro e l’azione si interrompe.

Al 33′ ci prova Beccaro che riesce a tenere basso il suo tiro da fuori area, ma la palla esce di un filo alla sinistra del portiere avversario.

Al 36′ Pinton sostituisce Presello per infortunio e non troviamo altro da segnalare, per questo primo tempo.

Il primo vero e prolungato applauso è quindi tutto alla memoria di Tito Bergamo: all’intervallo il Presidente Stefano Serena è a bordo campo, accompagnato dal fratello del Tito, Gigi, e dai familiari.

Viene consegnato a lui l’abbonamento numero uno, dedicato a chi per tutta la vita ha seguito ovunque questi colori. Sale l’emozione al Panisi e salgono gli applausi di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscere Tiziano.

Secondo tempo, altra storia: subito Pinton sulla destra, mette un gran pallone al centro per Sottovia, che da vero condor, non sbaglia. 1-0 Mestre.

Gli Orange prendono vita, fino a farsi tambureggianti intorno al decimo minuto: prima Veronese serve Beccaro, che da posizione molto favorevole non riesce ad agganciare la palla. Un minuto dopo ancora uno scatenato Veronese lascia partire un missile che però viene ribattuto. Passano pochi secondi ed è Fabbri che si produce in una rovesciata da fuori area che costringe Martello alla parata a terra.

Proprio nel momento di maggior pressione arancionera, arriva il pareggio del Legnago. In contropiede, un buon cross arriva a Formuso, in sospetto fuorigioco, che comunque è molto bravo a trafiggere la porta di Rossetto.

Tutto da rifare, ma il Mestre stavolta c’é. Entra Casarotto per Pettarin, e il dinamismo aumenta.

Al 17′ Politti di testa a centro area, il portiere fa il suo mestiere.

Al 20′ fallo sulla trequarti: sulla palla Beccaro. La posizione non è delle migliori per la battuta diretta. Tutti si aspettano il cross o il tiro di potenza, ma il “Becca” sorprende con una gran punizione a giro: il giusto mix fra potenza e tecnica. La palla, imparabile, si stampa all’incrocio per poi ribattere sul palo opposto. Per un attimo resta sulla linea, ma il più lesto è Pinton che scioglie ogni dubbio. E’ il 2-1.

Poi ci pensa “mister partita” Beccaro al 34′: azione personale dalla trequarti centrale, Marco si libera del diretto marcatore e insacca con uno splendido tiro dal limite: è il terzo gol che pare chiudere la partita.

Ma il Mestre di oggi ama soffrire: Al 36′, Barone, subentrato al difensore Chiarini, calcia una punizione a filo d’erba, Rossetto vede la palla all’ultimo momento e non riesce a deviarla. 3 a 2 e palla di nuovo al centro.

Nel finale un po’ di comprensibile nervosismo da parte dei veronesi, ma nessun particolare pericolo.

L’inseguimento alla Triestina di bomber Franca, prosegue in solitaria. E domenica prossima gli alabardati andranno a far visita all’Este, compagine di prima fascia.

Nella foto di Alessia Da Canal, il Presidente Serena consegna la tessera di abbonamento n.1 a Gigi Bergamo.

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