I guerrieri vincono un’altra battaglia: Mestre – Este 2-1

E’ in partite come questa, forse la più difficile disputata fino ad oggi dalla truppa Zironelli, che si capisce bene che per restare al vertice non basta solo saper giocare bene la palla. In una sfida dove gli episodi di cronaca si contano sulle dita di una mano, sono affiorate tutte le altre qualità, spesso nascoste, che altrettanto spesso nel calcio fanno la differenza. Per questo motivo – per una volta – la cronaca la rimandiamo agli articoli dei giornali e ci apprestiamo a commentare il resto, che come abbiamo capito, è stato preponderante nella domenica pomeriggio vissuta a Mogliano.

“Siamo un gruppo un po’ pazzo, ma siamo un grandissimo gruppo” dichiarava Kabine, autore della doppietta vincente, a fine gara, quasi a volersi togliere dalla meritata ribalta per fare spazio a tutti i suoi compagni. Del resto anche Bomber Sottovia ha subito espresso la sua felicità per la doppietta del suo compagno di squadra, tramite i social network.

Ed è questo il primo fattore da non sottovalutare: un grande gruppo, unito, che si diverte insieme. Prima di amici che di compagni di squadra. Merito sicuramente del manico: mister Zironelli anche da questo punto di vista sa il fatto suo e si vede. Ma merito anche di questi ragazzi tutti, che dal primo all’ultimo si mettono al servizio l’uno dell’altro.

Una partita spigolosa e mal gestita dall’arbitro, che dopo il gol a freddo subito al primo minuto, non tiene a freno l’irruenza dei padovani, che in copertura si affidano spesso alle maniere forti per arginare la manovra Orange. Alla fine si conteranno ben sette ammoniti e due espulsioni dirette, causate anche dal fatto che il direttore di gara ha aspettato una buona mezz’ora prima di capire che il calcio è altra cosa, rispetto a ciò che si vedeva in campo. Ciò non toglie nulla ai meriti dell’Este, una squadra arcigna e quadrata, che ha fatto il proprio gioco, proponendosi anche in avanti e dimostrando di non meritare gli attuali punti in classifica.

Insomma, per come si era messa, il primo pareggio della stagione ci poteva stare. Ma le cose non succedono quasi mai a caso ed è a questo punto che vogliamo sottolineare il secondo fattore, di quelli che alle volte possono fare la differenza. Quella prerogativa pretesa da Zirocop fin da quest’estate: “Voglio una squadra che non molli mai un attimo, che ci creda fino all’ultimo secondo, che si ricordi sempre cosa rappresentano i colori che indossa”. Poi in partita, ci ha messo anche del suo, inserendo due centrocampisti, uomini d’ordine e di qualità, come Zecchin e Pettarin, e dando fiducia al rinato Kabine, che in realtà ha dato l’impressione di essersi sbloccato mentalmente più che fisicamente, perché lui la porta l’ha sempre vista molto bene (suo anche un gol regolare a Campodarsego, poi inspiegabilmente annullato).

Ribaltato l’andamento della gara, si è poi ribaltato anche il risultato. 2-1 finale e pubblico in tripudio.

A proposito di pubblico…, nella grande gradinata del Panisi erano presenti quasi 800 spettatori, con un buon incremento rispetto alla gara precedente. I ragazzi della curva che non hanno mollato un solo attimo i loro incitamenti e un settore alto della tribuna praticamente pieno, che alla fine si è lasciato andare nel coro più classico, quel MES-TRE, MES-TRE, che da queste parti dello stadio non si era mai sentito prima.

Anche questi sono segnali importanti per capire come il ritorno in un Baracca ribollente di tifo potrebbe diventare il “terzo fattore” di cui avremo modo di parlare più avanti…

Foto di Marco Parente

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