Il primo capitolo del libro più bello mai scritto. Grazie ragazzi!

Se mio nonno avesse le ruote, sarebbe una carriola.

Già, tanti potrebbero essere i “se” di questa Poule Scudetto conclusasi a Monza con una sconfitta per 3-1, a cominciare del netto rigore non fischiato con il Cuneo. Se fosse stato fischiato quello, se la formula  del mini girone fosse stata meno penalizzante, se Marco Beccaro avesse segnato i due rigori di Monza, ma forse sarebbe bastato uno…

In realtà – parliamoci chiaro – quando te la giochi consapevole di essere se non la squadra più forte, fra le più forti, un poco brucia. Ma la notte porta consiglio e la mattina più che di bruciatura si può parlare al massimo di scottatura, come quella che si rischia a stare due ore sotto il sole in spiaggia o seriamente rischiata dai settanta indomabili tifosi arrivati a Monza di mercoledì pomeriggio, sui gradoni arroventati del Brianteo e sotto il sole più impietoso del 2017. Fastidi che passano al massimo con un po’ di Nivea, sempre che serva.

E allora la mattina dopo ti svegli e ti rendi conto della realtà: del fatto che da stamattina hai ufficialmente abbandonato il campionato dilettanti, che sei ufficialmente in Lega Pro, e nessun fischio mancato te la può negare. Ti ricordi che Marco Beccaro di rigori decisivi per arrivarci, non ne ha mai sbagliato uno. Realizzi che nella prossima stagione porterai con fierezza in giro per l’Italia lo scudetto in assoluto più importante: quello dell’A.C.Mestre, che simboleggia la Città.

E’ il momento della consapevolezza, che a caldo non sempre si riesce a mettere a fuoco.  La stagione che si è conclusa poche ore fa è stata straordinaria. Forse ancor più di quel che ci è sembrata vivendola, come succede spesso in questi casi. La capiremo appieno negli anni a venire, quando tutti noi privilegiati potremmo raccontarla, ricordandone i minimi particolari, i colori, le emozioni, i pianti, i nostri campioni e rappresentanti sul campo. Ovunque andremo, ovunque arriveremo, avrà sempre un posto privilegiato nel nostro cuore. Zironelli e i suoi matti faranno per sempre parte dei ricordi di molte vite, dei ricordi di una città. E senza scomodare i miracoli, questa è la vera eccezionalità di ciò che dal Presidente Serena in giù hanno combinato nella stagione 2016/2017.

E quando la Società e i risultati cresceranno ulteriormente – perché così sarà – ci ricorderemo che tutto iniziò così, con quel gruppo di indomabili che alla fine di ogni vittoria se ne andavano sotto la curva a cantare coi tifosi. Un rito unico, mai visto prima, che ha ammaliato i tifosi di tutte le squadre incontrate e accresciuto la simpatia per questi colori in Italia e anche all’estero.

Ovunque si arriverà, si è partiti da qui, da tutto questo, da un presidente mestrino che ha già scritto indelebilmente la storia insieme al suo gruppo. Una storia che ha concluso oggi il suo primo capitolo. Il primo solamente.

 

Nella foto-simbolo di Marco Parente, i tifosi consolano ma soprattutto ringraziano il co-Capitano Marco Beccaro, per primo sotto la curva, senza maglia ma con la fascia al braccio in rappresentanza di tutta la squadra. Un’immagine che dice proprio tutto.

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