A.C. Mestre: una prestazione straordinaria abbatte il Campodarsego!

A.C. MESTRE – CAMPODARSEGO 3-1

Che dire…, forse la prima cosa da dire riguarda gli oltre 1400 fortunati che hanno deciso di assistere a questa partita, che sicuramente rimarrà nella memoria di tutti per lunghissimo tempo. Compreso quel bambino che sulle spalle di papà sventolava la bandiera arancionera felice come fosse la mattina di Natale.

E sono questi particolari che fanno capire la grandezza di ciò che sta accadendo, grazie in primis a Stefano Serena, seguito da tutti, ma proprio tutti: allenatore, settore tecnico, preparatori, dirigenti e giocatori. La vittoria più bella non è dunque quella di questo pomeriggio sul campo, ma vedere la gioia incontenibile di questi tifosi, dei ragazzi del settore, dei bambini, di Gianni il nostro magazziniere, dei tifosi più avanti con gli anni. Perché questa tifoseria, questa gente, ha sofferto molto più di quella di altre piazze. Una cosa non semplice da capire, per chi non è mestrino. Un senso di rivalsa atteso da una vita.

La partita? Uno spettacolo. Francamente, pur tenendo la mente in freezer e sfoderando tutta l’obiettività possibile, è stata roba di altre categorie.

Un errore a freddo che poteva compromettere la partita, dando l’opportunità a Lauria – non uno qualsiasi – di battere un rigore in movimento (0-1 Campodarsego dopo 50 secondi), ha scatenato invece l’orgoglio di questa squadra che nei restanti 93 minuti ha sfoderato così tante occasioni da gol da non vederne neanche in 5/6 partite di fila. E così, anche il temine “miracolo”, spesso abusato nelle cronache sportive, ben si adatta a diversi interventi del portiere padovano Gabriele Brino, autore questo pomeriggio di una prova davvero strepitosa, riuscendo a tenere in partita i padovani fino al 13′ della ripresa.

Poi è arrivato Mister Sottovia, a cui anche lui si è dovuto inchinare.

Ma già nel primo tempo, dopo alcuni minuti di comprensibile assestamento psicologico causato dal gol a freddo subito, gli Orange avevano preso d’assalto la porta degli ospiti. Citare tutte le azioni rischierebbe di far dilungare troppo il cronista, anche lui impaziente di festeggiare con un paio di birre, ma il senso del dovere impone di citarne alcune: Politti di esterno al 24′, primo miracolo di Brino. Dal successivo calcio d’angolo è Fabbri che spara la sua bordata. Brino si esalta ancora. Parentesi Campodarsego (resterà l’unica dell’intero incontro, gol escluso): Lauria su punizione scheggia la traversa, ma Gagno c’era.

Al 32′ è Beccaro (voto 8.5, partita magistrale) che se ne va e  tira: primo salvataggio sulla linea (o era gol?), sulla ribattuta arriva Zecchin e indovina? Secondo salvataggio sulla linea.

Poi Zecchin sfodera la sua tecnica e scheggia la traversa direttamente da calcio d’angolo. Ancora Beccaro al 38′ salta di netto l’uomo  e serve la sfera nell’area piccola ma nessuno ne approfitta.

Nel secondo tempo, la reazione Orange si fa ancor più pressante. Già al 2′ è il solito Beccaro che la manda fuori di un soffio. Ancora il Capitano di oggi (l’altro è Pettarin, da non dimenticare) che se ne va imperioso sulla fascia destra a tu per tu col portiere avversario: tutti in piedi pronti ad esultare ma Lebran lo aggancia da dietro. Fallo comprensibile, vista la dinamica dell’azione, ma comprensibilissima anche la decisione dell’arbitro che gli fa vedere il rosso.

E arriviamo al minuto 13 quando Zorro Sottovia, pescato in piena area da un lob magistrale di Boscolo, fa ciò che gli riesce meglio, gonfiando la rete con una volée di destro. Il Panisi esplode.

Zorro ha fame di vendetta e quasi si ripete al 22′, sfiorando il vantaggio. Al 32′ è Beccaro che sfiora il gol dal oltre 25 metri. Il suo gemello Sottovia ci prova ancora poco dopo, questa volta addirittura di testa dai 20 metri. Al 39′ l’incontenibile Sottovia in rovesciata, Brinio non si smentisce e salva ancora. Ma la fame di Dario Zorro Sottovia non si è ancora placata e il gol del 2-1, meritatissimo, arriva al 43′.

Cosa manca per finire? Risposta scontata, il gol dell’ex, di quel signore che come entra, cascasse il mondo, la rete la gonfia. E il biondo Kabine, subentrato a Zecchin nella ripresa, sfrutta al meglio l’assist di Beccaro andando a chiudere la partita sul risultato di 3-1 per il Mestre.

Il resto è solo festa, in campo, in tribuna, negli spogliatoi. A 40′ abbondanti dal termine della gara, i protagonisti vengono letteralmente strappati taccuini dei cronisti dai numerosi tifosi rimasti ad acclamarli. Si sfoderano tutti i cori della curva, si salta e ci si abbraccia, un fumogeno di color arancione si confonde col colore del tramonto.

C’è qualcosa di magico che assomiglia ad un sogno. Ma niente da fare, i piedi vanno inchiodati a terra perché la prossima sarà senza dubbio la partita più importante e difficile della stagione. Almeno fino alla successiva. Come sempre.

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