Mestre – Tamai 2-0. Si vola a +3 sulla Triestina.

I ragazzi degli Orange Insanity sono i primi ad arrivare. Attaccano i volantini per la trasferta di Trieste del 4 dicembre. Pare che fra loro e il Club Arancioneri 100% abbiano già riempito tre pullman e si vada per il quarto.

Ma oggi l’avversario è il Tamai e la sfida con la Triestina, sportivamente, è ancora lontanissima perché ci sono ancora 12 punti in palio. E i 20 arancioneri (ieri in divisa bianca) lo sanno bene. Zironelli si presenta con l’ennesimo undici inedito con al centro il rientrante Pinton a far compagnia a Fabbri, Pettarin e Boscolo Papo. Zecchin costretto in panchina a per i postumi di una contrattura. Davanti Bussi, Sottovia e Beccaro.

Il Mestre si scalda subito con Fabbri che lancia Pinton; conclusione e deviazione di Buiatti in corner. Siamo solo al 3′ quando il Mestre si rende pericoloso per la seconda volta con Bussi, che si libera benissimo in area, ma il suo pallonetto esce di poco sopra la traversa. Mestre padrone, il Tamai rinuncia anche al pressing e aspetta costantemente gli orange sulla trequarti, innalzando il muro difensivo e sperando di giocarsela sulle ripartenze.

All’8′ è Beccaro che conclude con una grande girata, con il portiere dei rossi che si deve impegnare al massimo per deviare la palla.

La partita è un monologo arancionero, con qualche timida incursione dei pordenonesi che non suscita particolari timori a Gritti e compagni. Poi ci prova Boscolo da fuori, palla al lato. Al 32′ è Bonetto che va alla conclusione in sforbiciata, ma la sfera va alta.

Al 38′ ci pensa Pettarin: entra in area e al momento del tiro in porta viene agganciato ed atterrato. Il rigore è ineccepibile. Marco Beccaro dal dischetto non sbaglia ed è il meritatissimo vantaggio. Esultanza e sospiri di sollievo in tribuna per aver evitato di vedere una di quelle partite a senso unico che spesso sono le più difficili da sboccare.

Secondo tempo, stessa musica: al primo minuto Beccaro lancia a memoria il suo gemello Sottovia che conclude al volo, ma Buiatti fa il miracolo. Al 7′ Pettarin si inventa un lancio di 60 metri che pesca alla perfezione Massimo Bussi in piena area: l’attaccante di Muggia è altrettanto bravo ad anticipare il portiere con uno splendido tocco, portando il Mestre sul 2-0. Che non si sappia in giro, ma la partita si può dire conclusa qui, almeno per quel che concerne i tre punti in palio.

Girandola di cambi, il Tamai cerca di reagire con qualche rara incursione ma Rossetto si fa trovare sempre pronto. E’ ancora il Mestre a rendersi più pericoloso, con Gritti che imbecca Sottovia che da posizione favorevole non impatta bene la palla mandandola al lato. Al 43′ è ancora Beccaro che serve Sottovia, ma il portiere del Tamai è lesto ad anticipare.

Ultimi scampoli di partita: Giglio ci prova su punizione, Rossetto risponde bloccando in tuffo. Nel recupero protagonista ancora Dario Sottovia, pimpante fino all’ultimo: viene atterrato in area, ma l’arbitro nega il rigore. Ma poco importa a questo punto, la partita è finita ed è tempo di fare festa con i tifosi, con il rito dei cori sotto la curva.

Tre punti pesantissimi quelli di ieri. Per aver allungato sulla Triestina seconda in classifica? No, non tanto per questo motivo, quanto perché arrivare al vertice è sempre più facile che confermarsi domenica dopo domenica. Ieri si è respirata un’aria di consapevolezza. Una squadra che sa le proprie potenzialità e che forte di questo affronta qualsiasi partita senza timori nei confronti degli avversari, ma soprattutto nei confronti della classifica. E’ in questo, forse, un po’ di sana pazzia può aiutare.

Foto di Marco Parente

 

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