Mestre – Arzignanochiampo 2-1

Se è vero che la percezione del tempo si dilata o si restringe a seconda dei momenti, ieri pomeriggio intorno alle quattro se n’è avuta prova: uno sguardo alla partita, uno agli aggiornamenti dagli altri campi, a contare i lunghissimi minuti che ci separavano dal fischio finale. Ed è arrivato in simultanea il triplice: a Mogliano, a Trieste. Pareggio dell’alabarda ( 1-1 con la Vigontina) e contro-sorpasso mestrino, per la gioia dei quasi mille tifosi accorsi a sostenere la squadra.

Due ore prima l’atmosfera era diversa, con un po’ di tensione a far compagnia alla consueta fiducia. Era la prima volta ed è facile comprenderne i motivi: il Mestre è diventata una realtà che punta alla promozione fra i professionisti ed è giusto non nasconderlo più. Del resto la classifica parla in modo chiaro e il delicato passaggio di ieri, con una sfida a distanza – sulla carta – favorevole ai triestini, ne ha dato conferma.

Inizia con l’affettuoso saluto dei ragazzi della curva alla gente della Provincia di Macerata, colpita dal terremoto di questi giorni. Una fratellanza siglata da uno dei gemellaggi fra tifoserie più lunghi e solidi (dal 1980) e che i ragazzi di Mestre e Macerata hanno saputo portare avanti e tramandare ai più giovani.

Poi si scende in campo contro il forte Arzignanochiampo del rientrante Odogwu, punta centrale di quelle che possono fare la differenza. Zironelli, dal canto suo, deve rinunciare a Gritti per squalifica, schierando al suo posto Emanuele Politti, sicuramente il giocatore più adatto a ricoprire quel ruolo. Ma non si parli mai di Politti come di un sostituto! Questa è una squadra forte in tutti i suoi elementi, in tutti i suoi reparti. Perché passi pure l’entusiasmo, passi pure il gran gruppo, ma non si arriva fin qui solo con questo. Stiamo parlando di ragazzi, di calciatori che sanno far girar palla, sia tatticamente che tecnicamente ed Emanuele Politti sarà sicuramente una pedina importantissima anche per l’immediato futuro.

Stavolta niente fase di studio. Si affrontano due formazioni di alta quota che vogliono giocarsela ed è giusto riconoscere i meriti dell’Arzichiampo che scende al Panisi proprio per dimostrarlo, contribuendo a rendere la partita avvincente fin dalle prime battute.

E’ proprio Odogwu infatti, che all’8′ si produce in una notevole sgroppata sulla fascia destra, rendendosi pericoloso, ma l’azione sfuma. Replica immediata di Massimo Bussi che un minuto più tardi si trova a tu per tu con il portiere vicentino, bravissimo a respingere.

Al 19′ è Capitan Beccaro che su punizione manda la palla di un pelo al lato del palo. Quattro minuti più tardi, Fabbri si avvicina ancor di più, scheggiandolo con una bordata da fuori area. Poi ancora Bussi, ma il suo tiro viene respinto. E’ il preludio al gol del vantaggio orange: mischia furibonda nell’area piccola vicentina, con Salsano che respinge anche le zolle, ma alla fine il colpo decisivo è di Politti, piazzato ottimamente. Uno a zero e palla al centro, come si dice.

Il Mestre prosegue a macinare gioco e prima con Sottovia, poi ancora con Beccaro va vicino al raddoppio. Ma le regole non scritte di questo sport ce lo insegnano: se non ammazzi la partita quando puoi, alla fine la paghi. Per fortuna del Mestre e dei suoi tifosi, in questo caso la fine è solo quella del primo tempo, quando Odogwu si inventa di testa il bel gol del pareggio da posizione quasi inaspettata, sul filo della linea di fondo.

Si rientra in campo consapevoli, con il mister che negli spogliatoi ha appena predicato fiducia e tranquillità. Niente di compromesso, stiamo giocando meglio, si riparta da zero e portiamola a casa.

Ed al 51′ ci pensa Marco Beccaro, che entrato in area, da posizione piuttosto angolata si inventa un mix di potenza e balistica da far spellare le mani all’intera tribuna, insaccando alle spalle di Salsano. 2 a 1.

La partita prosegue piacevole e combattuta, con l’Arzichiampo che si fa vedere con Santuari, ma Rossetto è bravo a ribattere. Al 72′ Sottovia la piazza di testa con il portiere vicentino costretto al tuffo per la deviazione sopra la traversa. Nel frattempo Pettarin era entrato per un buon Bussi e ora è il tempo di Kabine che subentra a Sottovia, oggi forse meno appariscente del solito, ma utilissimo.

Ed è al primo pallone, neanche tanto giocabile, che il cobra di Casablanca diventa subito pericolosissimo, spizzando un tiro di Boscolo fino a mandarlo sulla traversa a portiere avversario battuto. Siamo all’80’ .

Ultimi 10 minuti più recupero con un orgoglioso Arzichiampo a riversarsi in avanti a caccia del pareggio e un Mestre che si difende senza particolari affanni. Tranne il brivido che risale la schiena quando l’ottimo Rossetto – complice anche il sole in traiettoria – non trattiene un pallone che scorrazza lungo tutta la linea di porta prima di uscire sul fondo.

Finisce con la consueta festa che unisce squadra, tecnici e pubblico sotto un unico grande cuore arancionero. Ed ora, come disse Capitan Beccaro armato di megafono: tutti a Valdagno, domenica prossima. Ci aspetta un’altra sfida di quelle toste contro l’Altovicentino. Ma qui oramai si sa, il rispetto si dà a tutti, ma non si ha proprio paura di nessuno.

Foto di Marco Parente.

 

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