1909…1929…2016…

Le origini

Già ai primi del novecento a Mestre si gioca a calcio, o meglio a football come si diceva in quel periodo. La prima sezione calcio è della Società Ginnastica Marziale di Mestre, nel 1905, poi nel 1909 la fondazione del Mestre Foot-Ball Club che però non si affilia alla F.I.G.C. se non nel 1919. img151Nell´immediato dopoguerra le società principali erano due: A.C. Mestre e Spes. Si giocava in un campo attaccato al cinema Concordia, praticamente confinante con piazza Sicilia (piazzale Donatori di Sangue).
Il primo derby ufficiale a Mestre è del 1919, giocato tra l´ A.C. Mestre e la Spes Mestre, vinto 2 – 0 dal Mestre (Coppa Beccari). Il campo sportivo Francesco Baracca (nell´omonima via) con l´inaugurazione ufficiale (14 giugno 1925) era quindi diventato il riferimento sia della squadra che rappresentava la Città che dei suoi sostenitori. Nel 1929, presso la sede del Coni si decise per una fusione fra le quattro maggiori rappresentative della città, così nacque U.S. Mestrina nel 1927, dopo una quadruplice fusione con tutte le società calcistiche della città (che dal 1926 era diventata un quartiere di Venezia). Nella stagione 1938-1939 disputò il suo primo campionato di Serie C, categoria nella quale militò fino all´interruzione dei campionati del 1943.

Il dopoguerra

livorno-mestrinaNel 1946 la squadra, dopo aver dominato il campionato di Serie C e aver sconfitto nettamente, nelle finali della Lega Interregionale Nord, l´Asti (0-0 e 7-2 i risultati), ottenne la promozione in Serie B per la stagione 1946-1947.
In questa annata la squadra fu in competizione con: Parma, Lucchese, Padova, Hellas Verona, Ancona, Pisa, Udinese, Reggiana, Piacenza ed altre ancora. Il campionato per la squadra arancione partì alla grande: dopo 13 giornate era solitaria in vetta alla classifica e per il suo gioco venne soprannominata piccolo Torino. Tuttavia nel seguito collezionò diverse sconfitte e retrocesse.
Classificandosi al primo posto del campionato di Serie C 1947-1948, torneo in cui non erano previste promozioni a causa della riforma dei tornei voluta dalla F.I.G.C., la Mestrina fu ammessa alla nuova Serie C (detta C nazionale perché strutturata su 4 gironi nazionali), categoria nella quale militò fino al 1951-1952, anno in cui ci fu una nuova riforma che introdusse la serie C a girone unico; la squadra arrivò 12ª nel girone B collezionando 30 punti, che non bastarono ad evitare la retrocessione in IV Serie.
img152Nella stagione 1954-1955 la Mestrina vinse il proprio girone e, alle fase finali, batté la Marzoli e, dopo aver perso al sorteggio la finale per il titolo 1954-55 col B.P.D. Colleferro, viene promossa nella Serie C a girone unico.
Nella stagione successiva la squadra incontrò grandi piazze calcistiche, come la Sambenedettese, il Catanzaro, il Siracusa, la Cremonese e la rivale Venezia. L´annata si concluse con la salvezza.
Stesso obbiettivo venne centrato nelle annate successive, nelle quali gli arancioneri si scontrarono con club importanti come Livorno, Salernitana, Reggina.
img150Tra alti e bassi (solo la stagione 1961-1962 portò risultati sopra la media) la squadra rimase in terza serie (che ne frattempo si era divisa in gironi), fino alla nuova retrocessione alla fine della stagione 1967-1968.
img156Nel 1973-1974 dominò il girone C di serie D e tornò in terza serie. L´esperienza però durò solo un anno, e solo alle fine degli anni settanta la squadra riuscì a tornare tra i professionisti.

 

Gli anni ´80

Untitled-2Nel 1979 la Mestrina fu rilevata dall´industriale Guido Robazza che aveva alle spalle molti anni di esperienza alla guida della Pro Mogliano (che sotto la sua guida aveva giocato sempre nel massimo campionato regionale del tempo e che divenne una società satellite della prima). Nell´estate del 1980 Robazza modificò il nome della Mestrina in Associazione Calcio Mestre. Questo presidente (già amatissimo a Mogliano dove aveva maturato 15 anni di esperienza nel mondo del calcio) dimostrò durante la sua lunga presidenza (dal campionato 1979-80 a quello 1986-1987), grandi capacità anche all´ombra della torre e con lui alla guida la squadra arancione militò sempre nei campionati professionistici con ottimi risultati, raggiungendo nuovamente anche la terza serie del calcio italiano.Schermata 2016-08-20 alle 23.54.44
Nella stagione 1979-1980, l´A.C. Mestre disputò un buon campionato e si classificò al sesto posto, davanti al Venezia. L´anno successivo la squadra puntava alla Serie C1, ma arrivò solo quarta, dietro al Padova, alla Civitanovese e alla Maceratese.
Nella stagione 1981-1982 arrivò la storica promozione in Serie C1; il Mestre arrivò secondo a pari merito con la Vigor Senigallia, dietro all´Ancona, e vinse lo spareggio contro i marchigiani.
Nello stesso girone retrocesse il Venezia.
La stagione 1982-1983 fu avara di successi e gli arancio-neri retrocessero nuovamente. Nelle quattro stagioni successive il Mestre del presidente Robazza ritentò invano la risalita in C1 arrivando per ben due volte terza, a pochi punti dalla promozione, piazzandosi per tutti gli anni ottanta in classifica davanti al Venezia.

L´incorporazione al Calcio Venezia

Il 1987 fu l´anno della svolta e del cambiamento. Guido Robazza cedette la società a Gianni Pagotto, che a sua volta la girò a Maurizio Zamparini, il quale già aveva acquistato la storica rivale Associazione Calcio Venezia fondata nel 1907. img141
Il Venezia infatti, che era allora di proprietà di Luciano Mazzuccato, non avrebbe potuto iscriversi al campionato di Serie C2 a causa di problemi finanziari, per cui a luglio Zamparini ne acquisì le quote azionarie (salvando la società lagunare da un sicuro fallimento) e, una volta rilevato anche il Mestre, fuse le due squadre incorporando il Mestre all´interno del club lagunare. La nuova società, che aveva sede a Mestre e disputava le partite casalinghe allo stadio Baracca, cedette il titolo sportivo dello storico Calcio Mestre al fallito Palermo (che poté così ripartire dalla Serie C2), e assunse come nuovi colori sociali dapprima colori neutrali, poi l´arancione, il nero ed il verde.
L´unione delle due squadre professionistiche del Comune (agitato in quegli anni anche da due referendum “secessionisti”) determinò numerose e avverse reazioni negli ambienti dei due centri, in particolare a Venezia dove, per reazione al trasferimento di società e campo di gioco a Mestre, venne subito costituita una squadra chiamata Calcio Venezia che riusci a conquistare l´attuale Serie D già nel 1989, mentre in terraferma le cose sembravano funzionare maggiormente. Vale comunque la pena di ricordare che reazioni contrarie ci furono anche in terraferma e infatti il Favaro, che militava in Promozione Veneta (l´allora massima serie a livello regionale perché l´Eccellenza non esisteva ancora), assunse in quegli anni la denominazione Favaromestre pur mantenendo i propri colori sociali ufficiali (diventarono arancionere solo le divise della prima squadra che continuò a giocare a Favaro Veneto).
Due anni dopo la fusione, ufficialmente per motivi dettati da ragioni di immagine e prestigio (oggettivamente il Venezia godeva di una migliore tradizione con numerosi campionati di serie A e B alle spalle e un palmares che poteva sfoggiare la conquista di una Coppa Italia) la società riassunse la denominazione di Associazione Calcio Venezia Nonostante il cambio di nome, la sede del club e lo stadio per le gare casalinghe rimasero a Mestre e vennero mantenuti i medesimi colori sociali.

La rinascita

A causa del tentativo da parte di Zamparini di ridurre le dimensioni dell´arancione presente sulle maglie e, soprattutto, la disponibilità dello storico stadio Baracca dopo che la squadra arancioneroverde era tornata allo stadio di Venezia, i fratelli Mognato, imprenditori di Malcontenta, cercano di ridare vita fattivamente al Calcio Mestre, attraverso il “La Malcontenta” che nella stagione 1991-1992 giocata in Eccellenza Veneto diventa ufficialmente Malcontenta-Mestrina. Proprio in quell´anno è possibile registrare il primo derby tra le squadre e i tifosi antiunionisti di Mestre e Venezia, che si ritrovarono in 800 allo stadio Baracca per l´incontro di cartello tra il Calcio Venezia Neroverde e il Malcontenta-Mestrina. Le tifoserie, un tempo accomunate da un odio reciproco, si ritrovarono a fraternizzare esponendo alcuni striscioni con scritte come “bentornato derby” e “meglio pochi ma buoni che servi dei Mercatoni” (quest´ultimo riferimento esplicito ai Mercatone Emmezeta di proprietà del patron Maurizio Zamparini).

Il grande ritorno al passato e l´unificazione delle due squadre: l´A.C.Mestre 1909 1929 è realtà.

img140Dalla stagione 1992-93, la squadra del Malcontenta-Mestrina tornò ad essere semplicemente Mestre, vincendo nel 1994-95 il Campionato Veneto di Eccellenza e, nella successiva stagione, il Campionato Nazionale Dilettanti. Dopo meno di dieci anni dalla fusione, il Mestre riapprodava in serie C2 tra i professionisti.
Dopo numerosi campionati tra i professionisti, nella stagione 2000-2001 il Mestre arrivò terzo dopo un´annata da incorniciare. Giocò la semifinale play-off contro la Pro Vercelli, conquistandosi la finale contro la Triestina, ma non riuscì a vincere la sfida con gli alabardati e a tornare in serie C1.
Due stagioni dopo, nel 2002-03, la squadra retrocesse in Serie D dopo i play-out persi contro la Pro Vercelli; ma, a causa di problemi finanziari che la portarono al fallimento, non riuscì a prendere parte al successivo campionato, concludendo la sua avventura dopo quasi dieci anni di professionismo. img142Negli anni seguenti ci furono ulteriori tentativi per ridare alla città di Mestre la sua storica squadra, ma le nuove società arancionere non riuscirono a prendere mai il volo e a tornare a giocare nello stadio cittadino. Solo nel giugno 2014, una cordata di imprenditori, rappresentati dall´Amministratore Delegato Ignazio Guerra e dal DG Giorgio Betrò, riuscirono a rilevare l´Edo Mestre, altra storica realtà del territorio militante nel campionato di Eccellenza e rifondarono la Mestrina FC 1929. In contemporanea l´imprenditore mestrino Stefano Serena diventava il proprietario dell´A.C.Mestre, l´altra formazione arancionera militante in Prima Categoria. Era il prologo per il grande ritorno della squadra unica, che rappresentasse la Città nela sua storia e nei suoi colori. Nel luglio 2015, al termine dei campionati regolamentari, le due squadre si unirono. MONF32Il Presidente Serena ne divenne il propietario, rilevando nel contempo i diritti per disputare il campionato di serie D dall´Union Pro di Mogliano Veneto e chiamando definitivamente la squadra A.C.Mestre. Nello scudetto ufficiale compaiono le date di fondazione del 1909 (Calcio Mestre) e del 1929 (Mestrina). Riportando in questo modo il nome, i colori e la tradizione di oltre 100 anni di storia di calcio, vita e emozioni, nel suo stadio di sempre: il Francesco Baracca.